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I 50 anni de “IL GIORNO” ricordati da un convegno all'Università Statale

Il 21 aprile 1956 nasceva il quotidiano “Il Giorno”. Per celebrarne i cinquant’anni di vita, l’Università Statale di Milano ha organizzato un convegno nel quale studiosi e giornalisti storici della testata hanno ricostruito le vicende del quotidiano che nell’immediato dopoguerra ha rivoluzionato il giornalismo italiano.

Fondato nel 1956 da Enrico Mattei, con Cino Del Duca e Gaetano Baldacci, “Il Giorno” non fu solo espressione degli ambiziosi progetti interni e internazionali del presidente dell’ENI ma divenne, soprattutto, specchio di un Italia che negli anni Cinquanta cambiava fisionomia dal punto di vista economico, sociale, politico e culturale. Di questo cambiamento il quotidiano fu insieme strumento e oggetto. Da una parte, infatti, il giornale segnalò le grandi trasformazioni che avviavano l’Italia alla stagione del boom economico, indagò la realtà sociale del paese, denunciandone la frantumazione geografica con un’attenzione inedita alle identità locali. Dall’altra, alla sempre maggiore richiesta di informazione che la società esprimeva, “Il Giorno” seppe rispondere in modo completamente nuovo. Primo dei quotidiani del mattino a cogliere la necessità di un mutamento nel modo di fare informazione, “Il Giorno” introdusse quelle novità divenute poi patrimonio di tutta la stampa quotidiana italiana: linguaggio semplificato, meno letterario ma comunque elegante, grafica accattivante con la prima pagina su otto colonne invece che sulle abituali nove, titoli nominali e immediati, registro brillante, uso spregiudicato della fotografia, informazione combattiva e d’opinione ma contemporaneamente popolare, con le grandi inchieste affiancate alle otto pagine in rotocalco con reportage, giochi, fumetti, spettacolo e oroscopo. Insomma, un foglio moderno che ruppe l’immobilismo del giornalismo “pantofolaio” di quegli anni, imponendo un modello nuovo di comunicazione. A capo dell’impresa i grandi direttori dei primi anni, Baldacci e Italo Pietra, affiancati da giornalisti destinati a diventare firme famose del giornalismo italiano: da Tiziano Terzani, a Giorgio Bocca e Giampaolo Pansa, da Gianni Brera a Giuliano Gramigna e Morando Morandini.

Con il passare degli anni e dei suoi direttori, “Il Giorno” ha affrontato le vicende del paese e le proprie crisi economiche cercando di conservare la propria franchezza, fino al passaggio di proprietà dallo Stato all’editore Reffeiser che, nel 1997, ha inaugurato un nuovo capitolo nella storia del giornale.

Il convegno della Statale ha ripercorso fino a questa soglia la storia del quotidiano rievocando, indirettamente, gran parte della storia del paese, tirando le somme di cinquant’anni di giornalismo italiano, con l’amarezza dei giovani di allora per la scomparsa di un “certo modo” di fare informazione e con l’invito ai giovani di oggi a “guardare avanti”.

Silvia De Bernardin

A cura di LEGE!
Laboratorio di Editoria Giovani Editori
Facoltà di Lettere e Filosofia Università Cattolica Milano
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